Co-progettazione con il Centro per le relazioni e le famiglie e con la Città di Torino
http://www.comune.torino.it/relazioniefamiglie/
Nell’ambito di tale progetto, i soci e le socie offrono:
-percorsi di Mediazione familiare per tutte le famiglie (in via di separazione e divorzio, divise, separate, divorziate, ricomposte, omogenitoriali, con componenti omosessuali, nell’ambito di conflitti intergenerazionali etc.), con possibilità, qualora ritenuto opportuno, di ascolto del minore attraverso il metodo CIM (Child Inclusive Mediation)
-servizi di orientamento legale in materia di Diritto di Famiglia e Minorile, prestando attenzione all’informazione in merito alle modalità alternative di risoluzione del conflitto
-accompagnamento di coppie ed ex coppie altamente conflittuali attraverso interventi misti psicologico/giuridici
-Gruppi per figli/e di genitori separati
-Gruppi per genitori separati
Co-progettazione prevista dal Piano di Inclusione Sociale della Città di Torino
Le situazioni di coabitazione temporanea sono spesso caratterizzate da incomprensioni e conflitti tra ospiti e/o con operatori/trici.
La perdita della propria casa e la difficoltà di dover ricorrere a ospitalità nel circuito dell’abitare sociale possono infatti causare profonde sofferenze, in particolare nei minori.
Obiettivo dell’Associazione, in questo ambito, è quello di fornire uno spazio di ascolto per favorire atteggiamenti collaborativi e trovare soluzioni condivise, oltre a dare voce al sentire dei minori, anche attraverso l’intervento dei Gruppi con focus sulla perdita dell’abitazione.
Proposte di formazione ai docenti
‘Maestra, perché i grandi si separano?
Prof. I miei genitori non si parlano!
-Quando la scuola incontra le trasformazioni familiari’
Sviluppo di progetti selezionati dal CATALOGO REGIONALE PER LA SCUOLA 2023-2024 a cura del Centro Servizi Didattici – CE.SE.DI della Città Metropolitana di Torino e dal CATALOGO Crescere in città a cura di Istituzione Torinese per una educazione responsabile – ITER.
Collaborazione con Istituti ed enti privati
Percorsi di Mediazione familiare
La Mediazione Familiare costituisce un percorso di accompagnamento per la coppia che deve confrontarsi al fine della condivisione anzitutto di un progetto educativo che funga da cornice e da limite al libero svolgimento del ruolo genitoriale da parte di entrambi i genitori. L’obiettivo centrale va individuato in una funzione di tutela dei minori coinvolti nelle trasformazioni familiari e di garanzia della continuità della responsabilità genitoriale, nella convinzione che occorra assicurare ai figli un rapporto stabile con entrambi i genitori in seguito alla fine della loro convivenza.
Per attivare e valorizzare le risorse individuali e promuovere atteggiamenti attivi al fine di favorire la riorganizzazione familiare, i soci e le socie dell’Associazione DIRITTO&ROVESCIO – InMediaRes lavorano in co-mediazione.
Il percorso proposto è organizzato in circa n. 12 incontri congiunti – oltre ad eventuali individuali, qualora necessario – coperti da confidenzialità e riservatezza.
Il modello applicato è quello della mediazione globale.
I soci e le socie sottopongono a regolare supervisione il loro lavoro.
Gruppi per figli/e di genitori separati
Tali Gruppi costituiscono uno spazio di scambio e sostegno tra bambini e ragazzi – suddivisi in gruppi, in base all’età – in cui, alla presenza di un conduttore specificatamente formato, questi possono trovare un luogo di ascolto e “mettere parola” ai cambiamenti della loro vita.
I Gruppi vengono condotti secondo il modello di intervento ideato da Marie Simon, psicologa clinica, mediatrice familiare, docente e ricercatrice dell’Università di Grenoble.
Il Gruppo è un percorso rivolto a bambini e adolescenti in età scolare (sei-quattordici anni); è eterogeneo non solo per età e genere, ma anche per le diverse esperienze e fasi di famiglia divisa. Il percorso si struttura in quattro incontri di due ore ciascuno, con a cadenza settimanale: i primi tre incontri sono dedicati solo ai figli, mentre alla seconda ora dell’ultimo sono attesi anche i genitori.
Gruppi per genitori separati
– GRUPPO PER GENITORI SEPARATI
Il Gruppo dei genitori lavora contestualmente a quello dei figli, con l’obiettivo di prepararsi a reagire adeguatamente alle parole dei bambini. Anche in tal caso il Gruppo lavorerà con una coppia di conduttori, effettuando n. 3 incontri di 2 ore e un quarto di feedback (dopo l’incontro con il Gruppo dei bambini durante la seconda ora del loro quarto incontro).
– GRUPPO DI COMUNICAZIONE PER GENITORI CHE VIVONO O HANNO ATTRAVERSATO UN’ESPERIENZA SEPARATIVA
La partecipazione ad un Gruppo consente, attraverso lo scambio e l’ascolto reciproco, di condividere pensieri ed emozioni, rinforzare la fiducia in sé stessi ed attivare una rete di scambio e di sostegno.
Il Gruppo è modulato secondo un ciclo di n. 6 incontri con genitori di coppie differenti (nel gruppo si accoglie un solo membro della coppia genitoriale).
Gli incontri sono condotti attraverso la facilitazione del dialogo e favorendo la partecipazione attiva dei genitori.
Progetti nelle scuole
La riapertura del canale di comunicazione tra le parti può portare alla comprensione reciproca e all’individuazione di una soluzione che possa soddisfare le esigenze di tutti.
In quest’ambito, il servizio di ascolto si esplica, da un lato, attraverso uno spazio di orientamento, rivolto ad insegnanti e famiglie, con l’obiettivo di fornire spunti sul conflitto tra docenti, docenti e personale ATA, docenti e genitori o intra famigliare; dall’altro, attraverso percorsi di educazione alla gestione costruttiva dei conflitti, rivolti a studenti, per imparare a riconoscere e gestire il litigio sul suo nascere e dare a tutte le parti coinvolte la possibilità di risolvere le divergenze in maniera costruttiva.
Mediazione sociale
Il lavoro del mediatore sociale consiste nel facilitare la comunicazione tra le persone in conflitto, incoraggiando la riflessione ed il confronto, ipotizzando percorsi e tracciando possibili soluzioni insieme agli interessati o con le istituzioni, i servizi e le associazioni eventualmente coinvolte.
In un clima di imparzialità e riservatezza, il mediatore opera al fine di promuovere la concezione della coabitazione come solidarietà attiva per il raggiungimento di un maggior benessere di quanti vivono lo spazio comune.
Mediazione familiare in carcere
La detenzione costituisce di per sé causa di logoramento delle relazioni affettive.
Un effetto nel lungo termine dell’attivazione di percorsi di cura dei legami va individuato nel fatto che – come evidenziato da numerosi studi – una buona relazione familiare sia fattore di riduzione della tendenza a delinquere nel futuro.
Sostenere la famiglia con problemi di detenzione attraverso lo strumento della Mediazione familiare significa agire su più fronti: supportare il reo, durante il corso della detenzione, nella comunicazione con i propri familiari, per garantire il mantenimento o il ripristino dei legami; affrontare e gestire i contatti tra genitori e genitori-figli, fornendo gli strumenti per una genitorialità consapevole; sostenere il reinserimento nel nucleo familiare dell’ex detenuto, lavorando sui nuovi equilibri che si sono generati dopo la detenzione, sul piano emotivo come su quello riorganizzativo.